martedì 28 maggio 2013

Lontani da casa

Mi sa che ho un pò il carbone bagnato ma l'altro giorno leggevo questo articolo di una blogger italiana bravissima, Chiara Cecilia Santamaria, e un pò mi ha colpito allo stomaco. Mi andava di riprendere un pò quello che avevo commentato al post.

Che dire? Io mi sentivo quasi una mosca bianca, una lunga vita scolastica incasinata dagli spostamenti: prima alle superiori pendolare in una cittadina vicina e poi all'università da squattrinata fuori sede.
Ho cominciato a lavorare, sempre a Catania dove avevo studiato, quindi non troppo distante da casa ma la crisi morde in italia e sono rimasta a "spasso" come si dice dalle mie parti.
Morale della favola l'anno scorso ho preso la palla al balzo con un'azienda che faticava a trovare gente disposta a viaggiare e a spostarsi, e in un anno ho cambiato 3 città, 5 case, 3 nazioni.

Oggi vivo a Parigi da alcuni mesi, forse fino a fine anno, poi chissà, andrò dove mi porta il vento.
A volte ancora mi arrabbio quando la gente mi dice: è più facile andare via, il difficile è per chi resta. Non è vero, perché le cose che affronti da solo. Sei tu e il problema e nessuna rete familiare pronta a sorreggerti se casi.
Il fatto di aver dovuto lasciare casa molto presto mi ha aiutata ovviamente, ero già abbastanza ferrata, ma i primi tempi a 4.000km da casa sono sempre duri, obbiettivamente siamo molto, a volte troppo legati alle nostre case e alle nostre vecchie vite.
 Non dico che sia sbagliato.
E' solo che a volte ti impedisce di crescere, di misurare la tua vera forza.
Sono cambiata più nell'ultimo anno che nei 10 precedenti, e nonostante le lacrime, le difficoltà, la solitudine e i dolori non tornerei indietro.
Vedo il modo in modo diverso, non migliore ne peggiore, solo più consapevole e ricettiva, e mi piace.
Questa nuova visione del mondo mi ha anche portato alla fotografia, a cercare di mettere per immagini questa nuova meraviglia nel vedere le cose, e cercare di condividerla con gli altri anche attraverso un blog.
Non so dove andrò ma di sicuro so che posso solo andare avanti....

venerdì 24 maggio 2013

Profumo di casa

Finalmente rientrata a Parigi il solito tempo autunnale grigio, freddo e piovoso mi ha accolto in modo traumatico, anche se ero preparata. Si autunnale, tranquilli, anche se siamo a fine Maggio il tempo ha deciso di non essere clemente e di costringerci a tenerci ben stretti i nostri bei cappotti...

Quattro giorni a casa, in Sicilia,  sono decisamente troppo pochi.

Soprattutto se nel mezzo ci incastri:

-festeggiamenti varii (non troppo selvaggi) per il tuo fatidico 30esimo compleanno (eeehhh?!?!? ma non avevo fatto 16 anni l'altro ieri??)
-un esamone con mille mila pagine da ripassare
-postumi di una brutta influenza


Io adoro l'aria di casa, profumata di fiori e di buon cibo, intensa, che ti fà venire voglia di stenderti al sole e crogiolarti come un gattone sonnacchioso. Una cosa che nelle fredde strade parigine non c'è nemmeno a pagarla, ma pazienza. Adoro quella luce accecante che balena dalla finestra o dai rami degli alberi, che ti riscalda le ossa e bruciacchia un pò la pelle bianchissima da polacca in trasferta.


Catania, cittadella universitaria

giovedì 16 maggio 2013

e poi arriva quel raggio di sole

Ma questa, porcacciamieria, non era la città dell'amore?!?! Io mi aspetto, come minimo, che sia colorata, luminosa, gentile e dall'arietta mite! 
E invece...invece sono qui da 6 mesi e tra nevicate storiche e tempo umidicciogrigiouggioso penso di aver accumulato un bel pò di umidità dentro le mie povere ossa. Sono arrivata ad odiare il risveglio e quello scorcio di cielo che vedo dal letto, così sconsolatamente grigio, che fà accarezzare l'idea di prendere la valigia e di tornarmene di filato in  Sicilia dove, è vero che non c'è lavoro, ma quant'è bella!
E poi arriva.
 Lui. 
Si esattamente lui. 
Uno squarcio nel nuvolame, un raggio di sole talmente intenso da ferire gli occhi che ti fà dimenticare qualsiasi cosa, ti fà perdonare quasi qualsiasi cosa. 
E poi Trocadero, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche, è un posto meraviglioso anche se poco amato dai parigini.



venerdì 10 maggio 2013

Una domenica di sole

Stamattina il tempo atroce non permette di godere appieno della bellezza della città...UFFA!!
 Poi nonostante  i due giorni di vacanza precedenti qui in Francia io purtroppo stamattina lavoro e ho ben poco tempo per bighellonare...
Per riprendermi un pò riguardo qualche foto delle domeniche passate in giro, a fare finta di essere una spensierata turista o un'atipica parigina rotondetta che si gode la città scintillante sotto un sole quasi primaverile. 
Io, siciliana doc, mi sconvolgo sempre del rapporto strano che hanno i francesi (ma anche inglesi e tedeschi) con il sole: un timido raggio, due gradi in più di temperatura e spuntano cosce candide e vestitini a fiori in puro stile tappezzeria della nonna, allegri parigini spaparanzati sui prati verdissimi dei parchi cittadini.

Uno dei miei parchi preferiti è proprio dentro la città, non grandissimo ma molto bello: Parc Monceau
Purtroppo ho potuto scattare ben poche poche foto, il parco era letteralmente invaso da fashion blogger  tutte prese a fare pose psuedo sexy in tutti gli angoli, con pazienti e stressatissimi fidanzati/fotografi. Buffissimi! 
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This morning an atrocious weather does not allow me to fully enjoy the beauty of the city ... UFFFF!
  And in spite of the two-day previous holiday here in France this morning, unfortunately I work and I have very little time to dawdle ...
To recover a little bit of happyness I watched some pictures of Sundays spent around, when I pretend to be a free tourist or an atypical Parisian  that enjoys the shining city under a spring's (more or less) sun.
I, as Sicilian, am always upsets the strange relationship that the French (but also English and German) had with the sun: a timid ray, more than two degrees in temperature and sprout legs and candid-style dresses floral upholstery grandmother, cheerful Parisian sprawled on the green lawns of the city parks.

One of my favorite parks is just inside the city, not very large but beautiful: Parc Monceau.
Unfortunately I could take just a few photos, the park was invaded by fashion bloggers all taken to make psuedo  sexy poses in all angles, with patients and stressed boyfriend/photographer. Very funny!




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